Iniziava così una filastrocca che ripetevo ogni volta che sentivo mia nonna al telefono.
Avevo un libro che leggevo spessissimo alle scuole elementari, una raccolta di simpatiche filastrocche: Cento Gianni Rodari. Cento storie e filastrocche. Cento illustratori. Mia nonna non vedeva l’ora che io imparassi una nuova filastrocca per ripetergliela all’infinito e nel giro di una settimana anche lei la ripeteva con me.
Sono cresciuta con le parole leggere e divertenti di Gianni Rodari, con le sue storie bizzarre e curiose,
la mia immaginazione è stata alimentata dal naso giramondo di Leningrado che se ne andava in giro a combinare di tutti i colori,
dalle foglie matte con i colori dell’autunno, da Alice Cascherina, che cascava sempre dappertutto.
Quanto mi hanno regalato quei libri...quanti sorrisi e domande che ponevo a me stessa, quante curiosità alimentavano nella mia testa.
Riaffiorano nella mia mente vecchie sensazioni, ricordi di immagini che la mia mente di bambina assemblava.
I libri hanno questo potere prezioso che nulla al mondo ti dà.
Alimentano la fantasia, stuzzicano l’immaginazione, stimolano la curiosità, il sapere.
Più conosci e più vorresti conoscere.
Quanto è difficile oggi generare tutto questo? Quanto è complicato innescare questa potente reazione a catena?
Eppure in un angolino di ognuno di noi c’è ancora quel bimbo che gioca con le parole, quella voglia di assemblare storie partendo da una pagina illustrata.
Basta solo fare uscire ogni tanto quel bambino e allenarsi un po’.
Oggi mi son fatta un regalo, ho comprato di nuovo quel libro e lo leggerò a mia figlia per sorridere insieme e alimentare la sua fantasia.